venerdì 22 febbraio 2008

Il motore immobile

Prendo spunto dall’ultima copertina di AutoSprint “Delitto perfetto” per parlare di un argomento molto complesso che riguarda non solo la storia del motorsport per eccellenza ma anche il futuro di molti progettisti.

Con le regole introdotte nel campionato F1 del 2006 la Fia ha di fatto standardizzato i propulsori indicando: architettura, angolo tra le bancate, valori di corsa e alesaggio, altezza albero motore, lunghezza altezza e peso minimo, numero di giri.

Si capisce bene come i campi per lo sviluppo siano gia’ di per se limitatissimi e ristretti solamente alle tecniche di riempimento delle camere di scoppio. Ad aggravare le cose pero’ la Fia ha introdotto da quest’anno il congelamento dello sviluppo dei propulsori consegnati a fine 2007, oltre alla centralina elettronica uguale per tutti i team. Tale congelamento durera’ per 5 anni ( la proposta iniziale era 10 anni !).

Se da un lato tutto questo ha diminuito drasticamente le rotture durante il weekend di gara ( si passa infatti da un 12,7% di rotture nel 1997 , ad un irrisorio 1,3% nel 2007) dall’altro mortifica e snatura il concetto stesso di F1. C’è anche chi sostiene che questo è necessario per la riduzione dei costi e per la sicurezza, ma non si vuole capire che questa è la F1 non la F3.

La F1 è ricerca e sviluppo, come dice l’ing. Forghieri “…se in passato avessimo avuto le regole odierne non ci sarebbe stato il turbo, il comprex, le valvole pneumatiche , l’iniezione diretta e lo stesso common rail.”

Si pensi poi ai reparti motoristici dei team composti da circa 200 persone tra ingegneri e operai specializzati. Venendo meno l’incognita motoristica la ragion d’essere di tale mole di persone viene a mancare. Come spesso accade si passa da un estremo ad un altro: se fino al 2000 le case produttrici costruivano un motore specifico per ogni tracciato del campionato , adesso la situazione è diametralmente opposta ovvero un motore per tutti.

Con i progressi fatti nel campo della metallurgia (con le famose nanotecnologie), e nel campo computazionale (i sempre citati supercomputer) sfruttare i reparti motoristici è un diritto-dovere al quale i team non possono rinunciare. Ma purtroppo gli interessi sono ben altri e i colossi Ferrari e Mercedes hanno accettato non certo a malincuore questa nuova F1.

Adesso la frontiera tecnologica viene spostata da altre categorie . Nella serie Endurance, con l’introduzione dei motori a ciclo diesel, si è realizzata con maggior forza una evidente inversione di tendenza: se prima infatti le nuove tecnologie erano introdotte nelle corse per poi passare alla produzione di serie, adesso si assiste all’esatto contrario. Questo proprio perché le leggi rigide mortificano l’inventiva dei progettisti “da corsa” , costretti a ottimizzare quel poco che si ha a disposizione o magari studiare soluzioni che saranno introdotte fra 5 anni, sempre pero’ con il dubbio se effettivamente si usera’ quella o quell’altra regola.

Inaccettabile.

giovedì 21 febbraio 2008

Spazio Anteprima

Il mio primo blog sara' focalizzato sulle mie principali passioni che vanno di pari passo con quello che sto studiando e la mia futura carriera professionale.
Progredendo giorno dopo giorno, acquisendo conoscenze e metodi per affrontare al meglio argomenti riguardati principalmente tecnica e progettazione nel campo della meccanica automobilistica e non solo.